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Tags: la Beppina
 
                             La Beppina:
 
                LA SUA VITA, IL SUO MESSAGGIO
 
 
 
                                 
 
                                                                  
 
                 Gli amici della Beppina:
 
            gruppo spontaneo per la diffusione della sua fede
 
 
             Intensa vita cristiana nell'ordinario di oggi
 

 
 
La Beppina: un'operaia cristiana testimone del Vangelo vissuto in fabbrica e in famiglia.
 
Nel ridente paesino di Filettole, in provincia di Pisa, posto sulle colline toscane, il 26 gennaio 1907 nasceva Giuseppina Casini, comunemente chiamata da tutti “La Beppina”. Nella sua  vita non ha compiuto gesti straordinari, non ha rivestito cariche di prestigio, tutt'altro, è stata una semplice operaia e una madre di famiglia. La sua però, è stata un'esistenza permeata costantemente da una fede profonda.
 
La sua persona infatti, il suo sguardo, il suo aspetto umile e mite, faceva immediatamente trasparire una personalità d'intensa e profonda vita di preghiera: sempre proiettata nella fiduciosa contemplazione dell'amore provvidenziale del Padre, al quale si è sempre affidata fin dalla tenera età.
 
Ciò si deduce chiaramente dalla lettura dei suoi scritti lasciati in eredità al figlio Enzo Puccetti, un focolarino che ha  vissuto per vari periodi in Sicilia, Calabria, Malta e Roma e, attualmente si trova nella cittadella internazionale di Loppiano (Firenze). Le molte pagine di questi ricordi messi per iscritto (senza che lei lo prevedesse), rappresentano il suo messaggio soprannaturale. La sua eredità spirituale!
 
In essi la Beppina racconta tutta la sua vita incominciando dalla sua infanzia: nella parte iniziale evidenzia la civiltà contadina, con i suoi usi ed i suoi costumi ormai scomparsi. Si staglia in questo modo l'incanto della vita di famiglia trascorsa nel lavoro della campagna. Dopo un breve accenno alla guerra del 1915/18, passa a descrivere la sua esperienza di lavoro in una fabbrica tessile (a soli 12 anni ) presso Lucca insieme a 3000 lavoratrici iniziando nel 1919.
 
In questa parte del suo racconto la Beppina descrive le condizioni di lavoro di quel tempo, l'avvento del Fascismo, lo scoppio della seconda guerra mondiale, i bombardamenti americani;  le lunghe file dei deportati italiani avviati dai tedeschi nei campi di concentramento in Germania,  (che passavano da Filettole provenienti da Lucca), per poi  salire sui vagoni una volta arrivati  a Migliarino,  il dopo guerra, fino ad arrivare alla pensione.
 
Inizia il periodo del meritato riposo, della preghiera e della contemplazione. Lo scritto  è uno spaccato di vita sociale. politica, e religiosa di tutto il 900; pur nella estrema semplicità, nei suoi ricordi si possono trovare le molte vicende del secolo appena trascorso, colte dall'ottica positiva una semplice operaia. In tutti questi avvenimenti che tumultuosamente si sono susseguiti la Beppina è sola, ma è sempre sostenuta da una fede imperturbabile.
 
Questo dono dello Spirito Santo l'aiuterà a superare le molte prove incontrate. La povertà (è figlia di un modesto emigrante che ha attraversato l'oceano per 4 volte per farsi una famiglia e comprare una modesta casetta), due guerre mondiali vissute, gli stenti, la perdita di una piccola figlia di pochi mesi, la morte del caro sposo a 36 anni, (dopo 4 anni di ricovero in sanatorio), in seguito la morte tragica del caro fratello Giulio al quale era molto legata (fin dall'infanzia) a causa una forte depressione; il lavoro sfibrante, il peso di dover mantenere la famiglia (con la mamma ormai anziana e la sorella costantemente ammalata), con un modestissimo stipendio. Queste dolorose vicende non riusciranno mai ad incrinare la sua gioia cristiana di vivere.
 
Anche quando dovrà privarsi del suo unico figlio affinché egli possa seguire la sua scelta vocazionale nel Movimento dei Focolari (quel figlio che lei stessa aveva messo  appena battezzato, ancora in fasce, sotto la protezione della Madonna del Rosario di Filettole) anche in quel frangente pur con il cuore sanguinante dirà il suo “si” a Dio!
 
Questa donna semplice trasmetteva gioia e serenità a chi le stava vicino. Tutto la ricordano così. La sua bontà d'animo resiste al fluire del tempo e vive tutt'ora nel ricordo di quelli che l'hanno conosciuta. Anzi attraverso i suoi scritti continua a infondere nei cuori la sua fede genuina, la sua gioia di vivere e, la felicità spirituale che sgorga dall'amore per Dio e per la Chiesa. Il suo messaggio è rivolto a tutti e, in modo particolare alla gente comune, conosciuta, ammutolita dalla sofferenza e senza  identità. Di lei uno di loro ha scritto:

 
La Beppina con la sua testimonianza vissuta da voce ai senza voce: il poveri, i muti della storia, i lavoratori nascosti e senza nome, in lei hanno un nome”.     

 
                                                                  Prof. Ernesto Lamanna
 
 
 
Vale la pena di riportare alcune delle sue massime tratte dai suoi scritti:
 
- Il regalo più bello che possiamo fare è regalare l'entusiasmo.
 
- La felicità non è riposta nell'avere quello che si sogna, ma nel contentarsi di quello che si ha!
 
- Il più forte sarà sempre colui che si mette a mani giunte.
 
- Il Signore Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, perché guardandoci l'uno con l'altro lo vediamo.
 
- Chi ama la verità deve essere pronto a sacrificare tutto se stesso.
 
 
Alcune letterine ricevute da alcuni suoi amici e ammiratori

 
01 – da una famiglia di Cuneo
 
Caro Enzo,
 
Ho appena finito di leggere il CD che mi hai donato. Mia moglie sta leggendo il libro. Grazie per questo dono che mi sta aiutando anche a riscoprire il rapporto con mia madre di 94 anni, che vive qui vicino a me a Cuneo.
 
E’ un esempio di donna, di madre, di sposa e di figlia…che è stata capace di vivere non per ciò che passa … ma per ciò che è eterno : Dio
 
Farò il possibile per far conoscere questo dono di Dio che è stata la Beppina, soprattutto a chi fatica a staccarsi da tutto per prepararsi all’incontro vero con Dio.
 
Anche tu continua a fare la tua parte, vivendo fino in fondo l’ideale dell’Unità, perdendo … ma al tempo stesso affidando ogni cosa a Lui che ti ha sempre amato immensamente.
 
Ho visto che questa stagione della tua vita sembra apparentemente insignificante, fatta di monotonia e tristezza. Invece il nostro Sposo ci vuole nella gioia piena, anche se nasce dalla croce, perché attraverso di noi tanti incontrino il suo immenso Amore.
 
Ti ringrazio  molto per questo grande dono e mi affido insieme  a te,  a Lui perché mi indichi la via e mi  faccia comprendere in che modo possa farne dono anche a tanti altri.
 
Beppina dal Cielo ti benedice e  ti ripete: Enzo continua a dire il tuo “Si” a  Lui , Lui che è “ Culmen et Fons”  (Culmine e fonte) di ogni vera Vita vivendo nella gioia, nell’attimo presente.  Solo così sarai pronto, quando Lui vorrà, a vivere in pienezza alla sua Eterna Presenza.
 
Ti siamo uniti in questo tratto del tuo santo Viaggio, grati per il dono che sei stato e che sei ancora oggi all’Opera di Maria.                         
 
B. M.

 
02 – da una suora passionista
 
Carissimo Enzo,
 
ti scrivo per ringraziarti del bellissimo libro sulla figura della tua cara mamma.
 
E' bello e soprattutto deve essere stato per te motivo di profonda gioia e commozione presentare una figura così semplice ma ricca di spiritualità, ancorata al Vangelo, che nella sua semplicità è riuscita a rendere presente il Regno di Dio nella sua vita e nel suo operare da semplice operaia. Ho letto a partire dall'inizio di settembre il libro proprio per iniziare bene il nuovo anno sociale ed ho fatto proprio bene. Ciò che porterò nel cuore della sua eredità è l'accettazione, l'abbandono pieno e fiducioso di Beppina alla volontà di Dio; nelle varie vicissitudini della vita, nelle prove, nella privazione, il suo Sì alla volontà di Dio mi incoraggia a fare lo stesso.
 
Grazie. Mi affido alla tue preghiere
 
 
04 – da un amico di Loppiano
 
La Beppina aveva una fede eroica. Guardando la sua foto ho capito che non era una vecchietta qualunque; dagli occhi e dal sorriso si nota che la sua vita è stata una sofferenza, ha sofferto molto, ma sempre per amore di Dio. Sempre sostenuta dalla fede in Dio!
 
    Una vita vissuta in mezzo a dolori fisici e morali, a causa di due guerre mondiali vissute tra gli stenti e gli spaventi. In modo particolare nella seconda guerra mondiale tra bombardamenti americani e assistendo alle deportazioni e tra fucilazioni tedesche.
 
    Inoltre 38 anni di lavoro in fabbrica tessile iniziati alla tenera età di soli 12 anni insieme a 3000 donne. La perdita di una figlia piccola, e del “caro sposo” dopo quattro anni di malattia nel sanatorio di Pisa all'età di 36 anni.
 
    Lo sfinimento fisico a causa di anni di lavoro e gli ultimi anni 10 anni di turni impegnativi (sera - mattina - notte); tanto da chiedere alla direzione dello stabilimento di cambiare posto di lavoro. Ella era un' operaia qualificata, aveva lavorato per anni a qualsiasi tipo di macchina che “portano via le mani”; ma la stanchezza fisica essendo sopraggiunta, ha dovuto chiedere di essere messa alla manovalanza. Cioè, ricorrere umilmente al declassamento professionale.
 
    Seguito poi miracolosamente e improvvisamente subito dopo dalla pensione anticipata! Un vero intervento della provvidenza! Le numerose cadute (motivo di tanta sofferenza) sempre tenute nascoste al figlio Enzo per non dargli preoccupazioni in quanto impegnato nello studio. Il pensiero di essere sola (dopo la partenza del figlio), per seguire la sua vocazione (il suo l'inserimento nel Movimento dei Focolari o Opera di Maria).
 
    Il distacco doloroso, ma anche la gioia conseguente che egli aveva trovato la sua strada. Gesù gli ha dato la ricompensa. Ha ricevuto il centuplo dal Signore con varie manifestazioni celestiale. Una particolare facendosi  vedere con le mani legate dietro la schiena. Per 50 anni, infatti, ella ha recitato una lunga preghiera a Gesù crocifisso che era un atto di consacrazione a Lui.
 
    Da queste realtà soprannaturali lei ha trovato la forza di amare accettando la sofferenza, “di avere le mani legate”, ma di avere fiducia il Lui, nel credere nel suo amore. Tutto ciò l'ha aiutata a superare la partenza del figlio. Di aver dato tutto a Dio. Come lei diceva sempre “Dio vede e provvede”.
 
. Prima di morire ha ricevuto dalle mani di Enzo l'eucarestia spirando tra le sue braccia. Il quale all'ultimo istante gli ha detto: “mamma... è l'ultima... l'ultima comunione; abbiamo cominciato insieme e finiamo insieme! Non aver paura, avevi un solo figlio e lo hai dato a Dio … non aver paura!”.  
 
    Questo per lei è stato il centuplo che Gesù e Maria le hanno donato di ricevere Gesù eucarestia dal figlio. Il dolore vissuto è diventato amore purissimo!                                                                     L. F.  

 
05 . da un amico di Torino
 
Carissimo Enzo,
 
Poche settimane fa l’amico Beppe mi ha dato da leggere il bel testo da te scritto su tua madre Beppina.
 
Ho terminato di leggerlo pochi giorni fa, devo dire con rincrescimento perché il contenuto delle sue pagine  ha accompagnato, anzi direi fatto da riferimento, per tutto il periodo impiegato per completarne la lettura. Anch’io, nato nel 1948, ho avuto la fortuna di essere sfiorato da quel mondo con quelle persone come tua mamma che tanto bene il tuo libro descrive: un mondo  in cui riconosco che anche le mie “radici” sono state piantate e sono cresciute.
 
Mamma Beppina ha tanto da dare e da dire al modo di vivere  di oggi, che appare così superficiale e vuoto quando non fragorosamente sbagliato. Secondo me quindi il messaggio che ci trasmette il tuo libro è ben più che  di attualità: infatti lo vedo  rivolto al futuro, a ricordare a tutti quelli che hanno e avranno la fortuna di leggerlo quell’ essenziale che oggi sembra dimenticato o trascurato: cioè che tutti siamo chiamati alla santità, il cui fondamento consiste essenzialmente - semplicemente - nell’umiltà e nel buon cuore ispirato da Dio, senza bisogno – si  potrebbe anche dire – di altro.
 
Ho scelto per scriverti proprio questo giorno di Tutti Santi perché comprendo che è la festa che ci ricorda la volontà di Dio su ciascuno di noi. Quella volontà di Dio che mamma Beppina ha avuto il merito di ascoltare per tutta la sua lunga vita, fino alla fine, fino alla meta del  Paradiso, dove risiedono  le anime, appunto, dei santi come lei, che sono  attese  a farGli compagnia per l’eternità.
 
Con  ammirazione e riconoscenza. R. A.
 
 
06 – Due lettere da una signora di Carpi
 
Grazie Enzo della bella foto di mamma Beppina.
 
Quanta semplicità cristiana nel suo aspetto che non vuol nascondere la sua età con capelli tinti o belletto, ma si presenta con la sua vera espressione di materna bontà e con tanta luce di gioia negli occhi!
 
Hai fatto bene a rinverdire il suo ricordo!
 
Abbiamo tanto bisogno di sentirci vicine persone così, persone che hanno saputo custodire la pace e la gioia che vengono da Gesù. Di pace e di amore sincero parlano infatti i suoi occhi che sorridono, pur nelle tante sofferenze di cui --lo sappiamo--è stata piena la sua vita.
 
E' degna sorella d'anima di Albertina, e come lei ha tanto da donare al nostro mondo d'oggi che sembra abbia perduto quel tesoro inestimabile che si chiama fiducia in Gesù e tenerezza materna.
 
Senza questo tesoro l'umanità non può vivere, facciamone dunque parte a tutti per non morire assiderati dal gelo.
 
Con amicizia e affetto fraterno, R. Z.

 
Carissimo Enzo,
 
Sarei molto contenta se quanto mi è venuto spontaneo scrivere guardando la foto di mamma Beppina, aiutasse un pochino a farla meglio conoscere.
 
E' soprattutto la sua semplicità che mi ha colpito, semplicità evangelica, la sola che ci ha aiuti a vincere gli artificiosi raggiri e le subdole complicazioni della mentalità tortuosa e deviante dei nostri giorni.
 
Penso sia da questa semplicità, specchio di un'anima piena di vero e puro amore di Dio, che i suoi occhi traggono quel sorriso e quella viva luce che ci conforta e ci fa sperare in tempi migliori.                                                                                  
 
 
Grazie ancora per aver condiviso con me questo dono del Cielo. R.Z.
 
 
 
 
 
Per chi  volesse gentilmente scrivere la sua impressione questo è il recapito:
 
Enzo Puccetti
 
Loppiano C. P. 63
 
50064 Incisa Valdarno Firenze
 
e – mail: puccettienzo@gmail.com
 
Cell. 349 -7231- 676
 
Sito Beppina  (dove sono raccolti tutti i suoi scritti è:
 
 
 
                                                            Il figlio Enzo Puccetti



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