Pensieri a voce bassa
di Guido Landolina
Il testo integrale del 'Pensiero' è leggibile e scaricabile rispettivamente dal mio sito internet e da gloria.tv cliccando su:
15.11. 2017
1007. CREDO NELLO SPIRITO SANTO…
Care amiche ed amici,
con la mia mail quindicinale del 1° novembre scorso vi avevo trasmesso il mio precedente 'Pensiero a voce bassa' n. 1006 sviluppando l'affermazione del Credo:
DI LÀ HA DA VENIRE A GIUDICARE I VIVI E I MORTI
trattando, grazie alle visioni e rivelazioni fatte alla mistica Maria Valtorta, i seguenti argomenti:
1. Il Giudizio particolare
2. Il Giudizio divino sui cristiani e sui pagani non battezzati
3. Il Giudizio di condanna all'Inferno
4. Il Giudizio universale
Del Giudizio particolare, che molti non vorrebbero ammettere, avevo tra l'altro spiegato come esso sia istantaneo, definitivo e avvenga lì, nel luogo stesso in cui uno muore.
Per coloro che credono in una 'reincarnazione' avevo anche chiarito come questa credenza sia frutto di un inganno satanico volto a farci abbassare la guardia nella speranza comunque di una illusoria rinascita futura che ci consenta di emendarci dalle colpe della vita precedente.
Avevo anche cercato di soddisfare la vostra curiosità sul cosiddetto 'déja vu', cioè quella strana sensazione di aver talvolta già vissuto un certo episodio in una vita precedente, esperienza enigmatica ed affascinante, sulla quale non mancano i più svariati tentativi di spiegazione da parte di psicologi e psicanalisti ma che ha - come vi avevo già spiegato - una ben diversa spiegazione spirituale.
Quindi avevo parlato delle modalità del Giudizio divino, come pure della importanza di non giudicare il prossimo se non si vuole poi essere 'giudicati' più severamente da Gesù, per non parlare dei differenti criteri divini di Giudizio: un Giudizio più mite per i 'giusti' pagani (che non hanno avuto la fortuna di conoscere la Dottrina di Gesù, cioè Dottrina divina, praticata però, senza saperlo, nei loro comportamenti) ma un giudizio più severo, anche molto più severo, per quei cristiani che, pur avendola conosciuta, l'hanno snobbata.
Infine la natura delle sante espiazioni in Purgatorio e quelle dell'Inferno con i suoi tormenti, un Inferno che molti teologi modernisti nell'attuale Chiesa cattolica - ritenendo che il racconto biblico del Peccato originale sia solo un mito - credono oggi che esso non esita o sia praticamente quasi 'vuoto' o destinato comunque a cessare alla fine del mondo perfino per lo stesso Satana perché Dio sarebbe del tutto 'Misericordioso', dimenticando però - costoro - che Dio è anche 'Giusto' e quindi giudica infallibilmente secondo i meriti ed i demeriti di ciascuno senza fare 'sconti' al momento della finale 'Liquidazione', quella cioè del Giudizio universale.
Che Giustizia sarebbe, infatti, quella di dare, sia pur alla fine del mondo, il premio del Paradiso a chi in sostanza si è voluto dannare rispetto a chi invece in vita si è sforzato in ogni modo per compiacere Dio?
E quale incentivo avrebbero i 'buoni' a volerlo essere sempre di più per andare in Paradiso e quale i 'cattivi', a cercare di esserlo di meno, per non meritarsi l'Inferno eterno?
In questa settima parte odierna parleremo invece dello… Spirito Santo.
Quello Spirito Santo che - forse perché non fisicamente 'immaginabile' - molti dimenticano di pregare ma che ha svolto un ruolo importantissimo nella Creazione, nella Incarnazione del Verbo, nelle sante ispirazioni, uno Spirito Santo che la mistica Maria Valtorta - nel giorno di Pentecoste - vede in visione, in forma di globo lucentissimo accompagnato da un fragore melodico, materializzarsi nella stanza chiusa del Cenacolo su Maria SS. e sugli Apostoli raccolti in preghiera.
Uno Spirito Santo, che parlando alla mistica le dirà un giorno di Sé: 'Il mio Essere si estende su tutto l'Universo, la mia Luce bagna di Sé gli astri, i pianeti, le valli, l'erbe, gli animali; la Mia Intelligenza corre per tutta la Terra, istruisce i lontani, dà a tutti un riflesso dell'Alto, educa alla ricerca di Dio; la Mia Carità penetra come il respiro e conquista i cuori'…
Non voglio anticiparvi altro - del molto che vi sarebbe da aggiungere - per non togliervi il piacere della scoperta e… della sorpresa.
Buona lettura…